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News Storia San Francesco Saverio: il primo gesuita missionario

San Francesco Saverio: il primo gesuita missionario

In dieci anni San Francesco Saverio compì un grandissimo lavoro missionario. Oltre a portare il messaggio evangelico in Oriente, il suo grande riconoscimento venne dalla sua capacità di saper adattare il messaggio alla cultura e alle tradizioni delle diverse popolazioni con le quali entrava in contatto.

Nato da una famiglia spagnola di origini nobili, in giovane età San Francesco Saverio studiò in Francia alla Sorbona, dove concluse gli studi in maniera brillante ed emerse da subito il suo temperamento appassionato. In questo contesto conobbe Ignazio di Loyola e Pierre Favre, con i quali condivideva la stanza in collegio. Grazie a questo incontro si interessò alla consacrazione a Dio e all’apostolato: così, il 15 agosto 1534, Francesco, Ignazio, Pierre e altri quattro compagni presero i primi voti, sui quali poi nacque la Compagnia di Gesù.

Nel 1537 Francesco Saverio fu ordinato sacerdote. Oltre ai tradizionali voti di povertà, castità e obbedienza, Francesco e gli altri compagni ne aggiunsero un quarto, costituito dall’obbedienza al Papa. Fu così che Francesco venne inviato da Papa Paolo III in missione nelle Indie orientali, ma prima di separarsi dai suoi compagni fondò insieme a loro la Compagnia di Gesù, alla quale rimarrà legato fino alla fine della sua vita. Il 15 marzo 1540 Francesco Saverio andò a Lisbona in Portogallo e dopo qualche giorno partì per Goa, la capitale dell’Impero portoghese nelle Indie. Giunto dopo 13 mesi di viaggio nella capitale si stabilì in ospedale dove si pese cura dei malati, uno dei suoi principali impegni di apostolato. Oltre alla cura dei malati offrì un’importante assistenza spirituale a carcerati e ai mercanti del luogo, ma anche ai soldati portoghesi.

I suoi viaggi sulle orme di Dio erano appena iniziati: dopo qualche tempo si recò nel Sud dell’India, per portare il messaggio evangelico ai paravas, una tribù indigena di Capo Comorin. Qui trascorse due anni molto duri, durante i quali si spostava di villaggio in villaggio per portare il Vangelo nelle case e battezzare gli indigeni.

Toccò terre malesiane e giapponesi, dove aprì le porte al Cristianesimo nonostante la riluttanza degli abitanti, e arrivò fino in Cina, con la speranza di poter portare anche lì il Vangelo. Dovette però fermarsi prima, sull’isola di Sacian, dove morì nel 1552 a causa di una violenta febbre.

La sua grande missione fu di ispirazione per molti e per la prima volta aprì le porte dell’oriente al messaggio cristiano. Francesco Saverio fu canonizzato con Ignazio Loyola nel 1622 da Papa Gregorio XV e la festa liturgica viene celebrata dalla Chiesa Cattolica il 3 dicembre. Viene considerato patrono delle missioni e fu sepolto nella chiesa dei Gesuiti di Goa, dove ebbe inizio la sua grande opera missionaria.

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