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Comunicazione

Cosa facciamo Comunicazione

Non basta che una scuola sia buona, se non riesce a farlo sapere in giro. Né che ci si ricordi di mettere un annuncio il giorno prima dell’open day, per suscitare interesse. Comunicare è importante in ogni settore, e quello scolastico non fa eccezione: non solo per dire la propria in un mercato già piuttosto competitivo, ma anche per dare visibilità a tutti quei progetti – spesso costati fatica, tempo e risorse – che meritano di essere conosciuti.

Da un certo punto di vista, oggi il brand delle scuole dei Gesuiti ha la fortuna di poter parlare da solo: merito della sua storia di oltre cinque secoli, certamente, ma anche – in questo momento storico – della presenza sul soglio di Pietro di un Papa gesuita dalle straordinarie capacità comunicative.

Dall’altro, però, le scuole sono pietre vive, sono una storia in continuo divenire, che ha bisogno di essere raccontata e valorizzata: sia nei progetti singoli, che ogni collegio fa conoscere autonomamente, sia in quelli di rete, che la Fondazione sostiene anche con un’apposita struttura di comunicazione.

Sono diversi i progetti delle nostre scuole di cui si sono occupati, negli ultimi anni, i mass media: dalla didattica alla spiritualità, passando per l’internazionalizzazione e le nuove tecnologie, i collegi dei gesuiti hanno dimostrato all’opinione pubblica di essere molto più che luoghi di formazione dei futuri leader. Seguendo l’esempio di Sant’Ignazio – e l’invito di Papa Francesco a “cercare nuove forme di educazione non convenzionali, secondo la necessità dei luoghi, dei tempi e delle persone” – si sono caratterizzati per una ricerca costante dell’innovazione (senza mai perdere di vista il proprio carisma) che ha spesso offerto spunti di riflessione all’opinione pubblica.

Offrire una comunicazione coordinata tra le diverse scuole su alcune tematiche comuni e caratterizzanti è importante per costruire l’identità di rete. Anche nella comunicazione c’è uno “stile” e un “modo di procedere” che ci caratterizza e ci identifica, sia come rete “Gesuiti Educazione”, sia come ente apostolico della Provincia Euromediterranea della Compagnia di Gesù.

Inoltre, capita di frequente che, proprio grazie alla credibilità di cui la rete ignaziana gode, ci venga chiesto un parere anche su temi di grande attualità nell’ambito dell’educazione: in questi casi è normalmente la Fondazione a occuparsi dei rapporti con la stampa, scegliendo di volta in volta i profili più indicati per rispondere alle richieste dei media.

C’è poi tutto il capitolo della comunicazione interna, che non è secondario: per sentirci sempre di più rete, infatti, abbiamo bisogno di coltivare i nostri legami, scambiarci le idee, i progetti e le buone pratiche. E abbiamo bisogno di ritrovarci, anche se fisicamente lontani, più volte l’anno: è quello che accaduto a lungo con i nostri hangout, uno strumento che abbiamo utilizzato (ben prima che la dura esperienza del Covid lo rendesso uno strumento di utilizzo quotidiano) per ritrovarsi, per riflettere insieme nelle occasioni sacre (il Natale, la Pasqua) e per divertirci in quelle profane (il concorso musicale Diamoci un tono, che fino al 2013 era soltanto dell’Istituto Sociale di Torino e che invece ora vede la partecipazione di tutte le nostre scuole).

Ma la comunicazione, tra i vari ambiti, è uno di quelli che si evolvono più rapidamente: ecco perché, seguendo le linee guida elaborate alcuni anni fa dalla Provincia Euromediterranea della Compagnia di Gesù, la Fondazione accompagna le scuole a organizzare e gestire la propria comunicazione in modo coordinato, seguendo indicazioni e stili che rafforzino l’identita, anche visiva.

Anche dal punto di vista comunicativo, insomma, chi entra nella nostra Fondazione finisce per far parte di una vera e propria rete che non lo lascia solo.

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