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Progetto Cogmed: innovazione educativa della Rete delle Scuole dei Gesuiti

L’innovazione tecnologica e la rivoluzione digitale rappresentano uno strumento importante e sempre più imprescindibile per la didattica e la pedagogia degli Istituti della Rete dei Gesuiti. Le nuove tecnologie entrano in gioco anche come miglioramento della qualità di vita degli alunni, perché possono essere di supporto per tutti gli studenti, anche per coloro che manifestano disturbi specifici dell’apprendimento. Per questo nasce Progetto Cogmed, voluto ed attuato dalla Rete e coordinato dal Prof. Fabrizio Olati, Referente delle Tecnologie della Rete. 

Fabrizio, come e quando nasce il Progetto Cogmed nelle Scuole della Rete?
Il progetto è iniziato con la conoscenza del Centro Leonardo di Genova, specializzato in psicologia dell’età evolutiva e distributore esclusivo del software Cogmed. Nel 2021 abbiamo avviato una sperimentazione con l’Istituto Sociale di Torino, che è quindi al terzo anno di implementazione ed è stata la prima struttura educativa del Sud Europa ad aver utilizzato il software. Si è iniziata l’estensione del progetto anche alle altre Scuole, con l’obiettivo di supportare tutti gli studenti, puntando a migliorare la memoria di lavoro.

Come funziona il training?  
Gli alunni partecipano ad un videogioco educativo in cui l’obiettivo è la costruzione di una città. Per farlo devono svolgere compiti brevi e diversificati, ottenendo ricompense immediate ed esercitando così la memoria a breve termine. Uno degli aspetti più critici è la bassa soglia di attenzione degli studenti: per questo le “lezioni” di training durano quaranta minuti, al termine dei quali è previsto un confronto, volto a capire l’andamento della sessione e ricevere pareri ed opinioni da parte degli studenti. 

La formazione del software avviene solo per gli insegnanti che somministrano il training agli studenti: vengono individuati due docenti, uno di riferimento per l’accompagnamento ed un educatore/psicologo, che possa meglio individuare le necessità dei ragazzi.  

Il training è uno strumento di miglioramento dell’attenzione e dell’organizzazione.

Quali risultati avete riscontrato?
I miglioramenti toccano tutti gli studenti. I benefici, infatti, sono notevoli, con un aumento della memoria di lavoro del 30%, una maggiore attenzione a scuola ed una migliore organizzazione a casa. Lo studente, inoltre, riconosce il momento in cui viene colto dalla disattenzione ed impara ad attuare strategie e comportamenti correttivi.

Qual è stata la risposta delle scuole della Rete al Progetto Cogmed? 
La risposta è stata molto positiva: grazie al contributo della Fondazione Gesuiti Educazione tutte le scuole della Rete hanno scelto di implementare il progetto, avviando il training tra settembre ed ottobre, con la conclusione entro Natale. Ogni Istituto ha selezionato le classi coinvolte, principalmente quinte elementari, seconde medie e prime liceo. L’obiettivo è offrire questo strumento non solo a studenti con difficoltà di apprendimento, ma ad intere classi, permettendo di scoprire nuove potenzialità e migliorare la qualità della vita degli alunni. 

Ci sono altri ambiti d’applicazione per Cogmed?
In origine il software nasce per i dipendenti delle aziende del centro e Nord Europa. È già stata avviata però una sperimentazione nelle sezioni ospedaliere di alcune strutture italiane, che riguarda i bambini impossibilitati a frequentare la scuola a causa di una degenza invalidante. Questo perché Cogmed può servire a capire qual è l’impatto delle terapie mediche sulla memoria dei pazienti pediatrici.

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