Gesuiti
Gesuiti Educazione
Fondazione delle scuole ignaziane
News Storia Il viaggio di Sant’Ignazio verso Gerusalemme: un pellegrinaggio che ha cambiato la storia

Il viaggio di Sant’Ignazio verso Gerusalemme: un pellegrinaggio che ha cambiato la storia

The Preaching of Saint Ignatius of Loyola, oil on canvas Thomas van Apshoven, c. 1665.
The Preaching of Saint Ignatius of Loyola, oil on canvas Thomas van Apshoven, c. 1665.

La breve permanenza in Terra Santa trasformò Ignazio di Loyola, aprendo la strada a una nuova visione spirituale

Dopo la sua conversione, Ignazio di Loyola maturò il desiderio profondo di compiere un pellegrinaggio a Gerusalemme, per vivere nei luoghi di Cristo, pregare dove Gesù aveva camminato e dedicarsi al servizio dei pellegrini e dei poveri.

La Terra Santa rappresentava per lui il luogo dove confermare definitivamente il proprio cammino spirituale e orientare la vita secondo il Vangelo.

Il 4 settembre 1523 partì dal Mediterraneo alla volta del Vicino Oriente, animato dall’intenzione di restare stabilmente a Gerusalemme. Non si trattò di un semplice viaggio, ma di un cammino segnato da discernimento, ricerca interiore e disponibilità al cambiamento.

L’arrivo a Gerusalemme e l’incontro con la Custodia

Una volta giunto nei luoghi santi, Ignazio visitò con intensa devozione il Santo Sepolcro, il Monte degli Ulivi e gli altri luoghi chiave della vita di Gesù.

Quell’esperienza di preghiera lo segnò profondamente: i luoghi evangelici rafforzarono la sua determinazione a donare la vita al servizio di Cristo e della Chiesa.

A Gerusalemme entrò in dialogo con i frati della Custodia di Terra Santa, responsabili dell’accoglienza e della sicurezza dei pellegrini. Ignazio espresse il desiderio di rimanere stabilmente in città, ma i frati – consapevoli delle tensioni politiche del tempo e della pericolosità del territorio – compresero che la sua permanenza avrebbe messo in serio rischio la sua vita e forse compromesso il loro stesso servizio. Per questo motivo, nonostante la sua fermezza, gli ordinarono di rientrare in Europa.

Un ritorno obbligato che divenne rivelazione

Il rientro forzato fu per Ignazio una prova dolorosa. Aveva immaginato Gerusalemme come il luogo definitivo della sua missione e percepì la decisione dei frati come un ostacolo al progetto che credeva ispirato da Dio.

Durante il viaggio di ritorno, però, maturò una comprensione più profonda: la volontà di Dio non coincideva con il suo piano iniziale. Il pellegrinaggio a Gerusalemme, anziché diventare una destinazione finale, divenne un punto di svolta spirituale.

Ignazio comprese che il suo servizio non sarebbe stato legato a un luogo particolare, ma all’intero mondo. La Terra Santa rimase un riferimento interiore, ma la missione da vivere era altrove.

Un pellegrinaggio che aprì la strada alla Compagnia di Gesù

Una volta rientrato in Europa, Ignazio avviò un tempo di studio, formazione e discernimento che lo condusse prima a Barcellona, poi ad Alcalá, Salamanca e infine a Parigi. È lì che radunò i primi compagni, uniti dallo stesso desiderio: servire la Chiesa mettendosi in cammino verso il mondo.

Il riferimento alla Terra Santa rimase anche nel loro primo progetto: tutti si impegnarono a partire per Gerusalemme se fosse stato possibile. Nel 1537, durante il viaggio verso Roma, Ignazio visse l’esperienza spirituale della visione di La Storta, che confermò definitivamente il suo cammino. Tre anni dopo, nel 1540, nacque ufficialmente la Compagnia di Gesù con l’approvazione di papa Paolo III.

Quel pellegrinaggio – apparentemente fallito – aveva in realtà gettato le basi per una vocazione universale.

Il valore attuale del pellegrinaggio ignaziano

A cinque secoli di distanza, il viaggio di Sant’Ignazio in Terra Santa conserva una sorprendente attualità. Quel pellegrinaggio, breve e apparentemente incompiuto, è diventato il simbolo di un cammino interiore che unisce desiderio e discernimento, accogliendo i limiti come passaggi necessari e trasformando le deviazioni in nuove possibilità.

La sua esperienza a Gerusalemme ricorda che la ricerca spirituale non si compie sempre nei luoghi che immaginiamo, ma attraverso i passaggi imprevisti della vita, dove maturano decisioni capaci di aprire nuovi orizzonti. Il pellegrinaggio di Ignazio continua a parlare anche oggi: è un invito a leggere la propria storia con sguardo più profondo, riconoscendo che nella fede ogni svolta può diventare un passo verso una missione più grande.

Condividi