Kenya. Siamo stati tutti in missione in Kenya con p. Vitangelo
Sta per concludersi tra pochi giorni il periodo di formazione (il cosiddetto “Terz’anno”) in Kenya del “nostro” P. Vitangelo Denora, Delegato per i Collegi e Presidente della Fondazione GesuitiEducazione. Dalla sua partenza non ha mai mancato di farci sentire la sua vicinanza e il suo affetto mandandoci spesso messaggi, foto, testi, anche grazie alla tecnologia, facendoci così conoscere e incontrare la realtà in cui lui stava vivendo e operando.
In noi e in lui, con il passare dei giorni, è cresciuta una consapevolezza nuova: in quella missione eravamo presenti con lui tutti noi della rete Gesuiti Educazione. Anche per noi è stata una conoscenza che è cresciuta nel tempo, attraverso i racconti e le foto che p. Vitangelo ci inviava. Grazie a questo contatto abbiamo potuto reciprocamente conoscere e incontrare altri bambini, ragazzi, giovani e crescere insieme.
“In questo ultimo periodo – racconta P. Vitangelo dal Kenya – ho vissuto l’ultima fase del mio terz’anno che è quella dell’esperimento apostolico. In questo tempo veniamo inviati in contesti in cui poterci immergere nella vita della gente, specie quella più povera, provando a testimoniare la vicinanza e la cura del Signore.
Sono stato ad Ongata Rongai presso le Evangelizing Sisters of Mary. Abbiamo lavoriamo all’incrocio di tre slums intorno a Nairobi (Kware, Gataka, Bangladesh…) dove le suore hanno pian piano affiancato al lavoro con i bambini e con le famiglie più povere e vulnerabili la costruzione di due scuole (una scuola dell’infanzia ed un liceo), anche con l’aiuto di alcuni nostri amici italiani (appartenenti alla Giacomo Giacomo onlus e alla Lega Missionaria Studenti). Mi ha molto colpito la grande energia e gioia dei bambini che pure vivono in contesti di povertà estrema (non hanno molto spesso un letto nella casa in cui abitano, dove molte volte entra l’acqua dal tetto o anche dalla strada in questa stagione delle piogge…. e non sempre hanno un pasto caldo per poter crescere in modo sano). Io ho cercato di passare del tempo con loro, di dare qualche aiuto alle suore e al loro staff e di giocare anche con i più piccoli.
Sono stato in realtà facilitato dal fatto di essere straniero e bianco (qui si dice ‘musungu’) e quando arrivavo nello slum i bambini cominciavano a gridare “musungu, musungu…” ed in pochi minuti mi ritrovato circondato, stringevo loro la mano e diventavamo subito amici. Mi ha colpito molto anche la solidarietà tra di loro: i più grandi si occupano dei più piccoli (li portano in braccio, li accompagnano mano nella mano a scuola, dopo aver giocato un poco con me, me li presentano perché possa giocare anche con il loro fratellino o la loro sorellina più piccoli). Mi ha colpito il loro sorriso e la loro felicità nel divertirsi con poco (oltre la loro passione per la musica e la danza) ed il coraggio, la forza, la fede di tutta questa gente nel vivere in queste situazioni che sono spesso disumane.
Stando qui in Kenya ho pensato spesso e molto ai nostri bambini e ai nostri giovani e a come sia importante aiutare le giovani generazioni a crescere bene e a fare questo nostro mondo più giusto e più bello. L’educazione è importante in tutti i paesi per un futuro di maggiore umanità e mi ritornano in mente le parole profetiche dei primi gesuiti: educare è rinnovare il mondo.
Devo dirvi che in questi mesi in molti momenti mi sono sentito in missione non solo a titolo personale, ma anche a nome delle nostre scuole della rete Gesuiti Eduazione e di tutti i nostri giovani. E’ importante oggi essere vicino ai giovani, credere in loro, dare loro gli strumenti per essere protagonisti della loro vita e aiutarli a crescere nella consapevolezza delle ferite del mondo, ma soprattutto nell’apertura e nella solidarietà che può proprio nascere dai più piccoli. E’ quello che stiamo anche nel nostro piccolo provando a fare, allargando sempre di più il nostro orizzonte… oggi in qualche modo, anche attraverso questa mia esperienza, a nuovi piccoli e giovani amici del Kenya.
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