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Assisi. Carlo Acutis, il patrono del web

Molte testimonianze di persone che hanno conosciuto Carlo trattano della sua grande passione e dote per l’informatica; Carlo infatti, per la sua giovane età, era un abilissimo programmatore, tale da stupire anche grandi esperti in materia.

Riusciva a studiare testi universitari su programmi come Java, elaborava presentazioni su software usati dai professionisti ed aveva una grande passione anche per la creazione di filmati e quindi per la regia. Il tutto senza mai dimenticarsi quella sana dose di semplicità, ironia ed autoironia, sintomi di sensibilità ed intelligenza.

Tuttavia, ciò che più stupisce di questo suo talento è il fatto che lo mettesse costantemente al servizio degli altri o lo usasse per veicolare un messaggio, mostrando così le sue grandi doti di comunicatore. Quale mezzo migliore del computer per comunicare con tutti, per arrivare dove la voce non può arrivare, per essere presenti anche dove questo non è possibile.

Aiutava i compagni a creare delle presentazioni, realizzava siti web per chi glieli chiedesse, girava video sul volontariato… questi sono solo pochi esempi di come Carlo facesse fruttare la sua grande passione, di come fosse un ragazzo per gli altri; questo è dimostrato anche e soprattutto dalla grande stima nei suoi confronti da parte dei compagni e di chiunque avesse a che fare con lui, per la sua grande spontaneità, disponibilità ed affidabilità.

Carlo è un grande esempio per tutti, giovani e meno giovani, che utilizzano i mezzi tecnologici, mostrando loro il giusto utilizzo di questi e quanto ci si possa servire di questi sempre più potenti mezzi per perseguire nobili scopi.

E allora chi più adatto di Carlo per essere il “patrono del web”, a guardare dall’alto questo, ormai non più nuovo, ma comunque misterioso mondo e ad illuminare tutti coloro che lo frequentano.

«Sapeva molto bene – ha scritto di lui Papa Francesco – che i meccanismi della comunicazione e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo, ossessionati dal tempo libero, chiusi nella negatività. Lui però ha saputo usare le nuove tecniche di comunicazione per trasmettere il Vangelo, comunicare valori e bellezza»

Pietro Polizzi

Carlo Acutis

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