Roma. Un documento sui tre pilastri della Scuola Cattolica nazionale
In un tempo come quello attuale, «caratterizzato da continui e radicali cambiamenti, culturali e sociali, che rendono sempre più evidenti la centralità educativa che scuola e formazione professionale rivestono per la crescita di persone in grado di affrontare le sfide che si presentano», tre pilastri possono costituire il fondamento di un sistema educativo capace di portare ai migliori risultati gli studenti sia come singoli sia come collettività. Essi sono: AUTONOMIA, PARITA’ e LIBERTA’ di SCELTA EDUCATIVA. Proprio questi tre elementi costituiscono il titolo stesso del documento diffuso dal CNSC e scaricabile nella versione integrale sul sito dell’Ufficio Nazionale per l’Educazione della CEI (clicca qui). Il documento finale è stato elaborato da una commissione nazionale, di cui era membro anche P. Vitangelo Denora, in qualità di Presidente FIDAE Piemonte-VdA.
Forte di questa convinzione, il Consiglio Nazionale della Scuola Cattolica richiama l’attenzione dell’opinione pubblica e del mondo politico sul sistema educativo italiano, “ancora incompiuto”, e invita a fare i passi necessari “affinché il sistema formativo italiano, nel suo complesso, possa perseguire meglio la missione educativa che la società gli affida e che la legge a pieno titolo gli riconosce”.
“Il sistema educativo di istruzione e formazione – ricorda il testo – accoglie in Italia circa nove milioni di alunni: circa 7.800.000 nelle scuole statali, quasi un milione nelle scuole paritarie e circa 150.000 nei centri di formazione professionale accreditati. La presenza delle scuole paritarie nel nostro Paese, di cui il 70% sono scuole dell’infanzia, si va progressivamente riducendo per una pluralità di ragioni, delle quali la più rilevante è l’ostacolo costituito dai costi che ricadono sulle famiglie. Urge pertanto intervenire per dare piena attuazione alla legge 62/2000 al fine di garantire effettivamente, nell’unico sistema nazionale di istruzione, la presenza delle scuole paritarie e dell’IeFP, che erogano un servizio pubblico, aperto a tutti, condotto nel rispetto di criteri rigorosi e sottoposto a severi controlli. La valorizzazione del servizio pubblico di istruzione assicurato anche da soggetti diversi dallo Stato attuerebbe inoltre quel principio di sussidiarietà, presente nella nostra carta costituzionale, che rappresenta il punto di riferimento fondamentale per il passaggio dal Welfare State alla Welfare Society, sempre più necessario in tutto l’Occidente”.