Gesuiti
News Attività Stonyhurst. Un diciottesimo davvero “speciale”

Stonyhurst. Un diciottesimo davvero “speciale”

Oggi è una giornata un po’ particolare.
Mentre scrivo compio diciotto anni.

Potrebbe sembrare forse triste festeggiare un compleanno così importante in un luogo che casa non è, lontano dalla tua famiglia e dalle amicizie storiche. Ma, nonostante questo, non è stato così terribile come pensavo, perché Stonyhurst è diventato per me l’unione di tutte queste cose: casa, famiglia e amicizie. Detto così potrebbe sembrare un cliché, ma Stonyhurst è davvero una seconda famiglia ed una seconda casa, in cui gli amici sono più che i tuoi amici; essi diventano fratelli e, oltre che essere compagni di studi e d’impegno, sono anche compagni di quotidianità e di scoperte sempre nuove.

Mi ricordo che, ad agosto, sull’aereo che mi avrebbe portato qui per la prima volta, realizzai con rammarico e quasi con orrore che avrei festeggiato i miei diciotto anni da sola, in Inghilterra, sotto la pioggia.

Ma non è stato così.

Infatti oggi, nelle ultime ore di questa giornata importante, mi rendo conto di vivere per davvero una delle esperienze più belle della mia vita, avendo avuto la rara possibilità di conoscere e, per di più, di frequentare un ambiente in cui davvero tutti, e dico tutti, sono molto «caring and passionate about you», un ambiente in cui, indipendentemente da chi tu sia, vieni accolto, protetto, consigliato e sopratutto ascoltato con grande pazienza e persino con gratitudine. Questo è raro e prezioso.

Ciò che rende magico questo posto non è l’ambiente per così dire bucolico e fatato che ha ispirato J. R. R. Tolkien nella scrittura della saga del Signore degli Anelli, ma sono le persone che danno vita a questa scuola con la loro dedizione e con la loro professionalità.

Tutti, e specialmente i professori e addirittura l’Headmaster, cioè il Direttore del Collegio, si dimostrano interessati al tuo pensiero e al tuo stato d’animo, ringraziandoti espressamente per aver condiviso con loro la tua opinione. Credo che sia veramente una rara fortuna, perché sento che tutto ciò è reale e non si tratta solamente di una formalità o di una finzione, perché qui a Stonyhurst si fa quello in cui si crede veramente.

Per quanto riguarda noi ragazze e ragazzi devo dire anche che siamo molto seguiti, aiutati e guidati nella nostra crescita, soprattutto dall’esempio offerto dagli adulti che ci circondano, dalla sensibile cura spirituale e dalla guida pastorale, che si realizza in molti dei nostri momenti di vita e di impegno durante la settimana, a cominciare dall’Assemblea del mattino prima delle lezioni. Un altro dei bei momenti che vivo qui al Collegio è quello della messa domenicale.

Ma, oltre a questo, credo che una grandissima risorsa, che tanto ci aiuta nel crescere e nel migliorare, siamo noi stessi studenti.

Come già ho detto prima, è come se fossimo una grande, serena e regolata famiglia, in cui ognuno mette a disposizione degli altri tutti le proprie buone qualità. Sorprendente è anche la capacità di capirsi e di parlarsi anche solo con uno sguardo, nonostante ci si conosca da meno di un anno e si provenga da culture e da paesi diversi.

Ecco, sì, a Stonyhurst davvero ho sperimentato sulla mia pelle, per esperienza diretta, come uno sguardo valga più di mille parole e come un piccolo gesto possa fare la differenza.

C’è un’altra cosa fondamentale da dire su Stonyhurst.

Qui ho imparato a amare l’Italia come non mai prima d’ora.

Ho capito il significato della lontananza dalla propria famiglia e dal proprio paese, e quanto io apprezzi la millenaria cultura italiana, di cui io stessa sento di essere frutto. Credo, infatti, che se ho potuto apprezzare da subito e così tanto questa esperienza, facendomi onore e facendomi ben stimare da tutti qui, è anche grazie alla mia personale formazione e ai valori trasmessimi dall’ambiente da cui provengo, che mi hanno consentito di vivere questo quarto anno di studio e di formazione con serenità.

Inoltre paradossalmente qui ho conosciuto un po’ di più la vera realtà dell’Italia. Devo dire, infatti, che prima di partire per me dire Italia valeva dire Milano. Ma qui a Stony ho conosciuto meglio altre realtà italiane, e questo grazie ai ragazzi dei Collegi dei Gesuiti di Palermo, di Roma e di Torino, con cui ho condiviso quotidianamente spazi e impegni. Per la prima volta ragazzi provenienti da vari Collegi italiani della Compagnia hanno condiviso spazi e impegni, studiando, lavorando, conoscendosi e apprezzandosi nella condivisione degli stessi spazi per un intero anno scolastico. Così ho compreso che il mio paese è davvero bello, e bello ovunque.

E questo credo che sia il regalo più bello che mi si potesse fare per il raggiungimento della maggiore età.

Grazie.

Alice

stonyhurst alice2

Condividi