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Roma. Padre Collura nuovo responsabile della Pastorale

Padre Salvo Collura è nato nel 1980 ed è stato ordinato sacerdote nel gennaio 2018. Ha completato il primo ciclo di studi teologici e filosofici presso la Facoltà Teologica di Sicilia nel 2004. Dopo aver insegnato per 4 anni Religione Cattolica all’Istituto Gonzaga di Palermo, ha iniziato il suo cammino formativo nella Compagnia di Gesù, approfondendo, a Padova, gli studi filosofici e, a Madrid, presso l’università “Comillas”gli studi teologici, fino a conseguire la licenza in Teologia Dogmatica e Fondamentale nel 2017. Sul suo profilo facebook si definisce “innamorato della vita” e, con questo stile, prova a contagiare la gioia del Vangelo a quanti incontra sul suo cammino. Tanto nel servizio sociale prestato a Palermo, Genova, Napoli e, all’estero, in Perù, come nelle esperienze di formazione cristiana condotte a Roma, Pescara, Padova e, in Spagna, a Madrid, ha provato a far luce sul “volto umano di Dio”, pienamente rivelato in Cristo e di cui i tanti ultimi sono icona privilegiata nel mondo. Attualmente è tornato ad insegnare Religione alla scuola secondaria di I grado dell’Istituto Massimiliano Massimo di Roma.

“Faccio mie – dichiara Padre Collura – le parole dell’Action Statement di Rio 2017 all’inizio di questa nuova avventura quale coordinatore della pastorale di rete per la Fondazione: “L’esperienza spirituale di Sant’Ignazio di Loyola, centrata in Cristo – dichiara Padre Collura – è la pietra angolare dell’educazione Gesuitica e la nostra sfida continua ad essere quella di invitare sempre i nostri studenti e la comunità scolastica a scoprire la sua inesauribile ricchezza nell’incontro comunitario con il Vangelo. Riconosciamo la diversità dei contesti religiosi e secolari in cui le nostre scuole operano; tuttavia, l’educazione dei gesuiti non può avere luogo a meno che una forte formazione religiosa e spirituale possa essere offerta nelle nostre scuole…”

“Non lo nascondo – prosegue Padre Salvo – sono profondamente e radicalmente convinto che in un Occidente sempre più vecchio e appesantito da logiche di autoconservazione, l’entusiasmo, la vitalità, il fervore, l’internazionalità del giovane cavaliere di Loyola siano le migliori carte da giocare nella partita educativa che la Compagnia di Gesù, dal 1548, con la fondazione del Collegio di Messina, ha fatto sua. Con l’umiltà di chi si conosce e conosce i molti propri limiti, ma anche con la grinta che lo Spirito trasmette alla Sua Chiesa, mi accingo ad iniziare l’esperienza del coordinamento della Pastorale di Rete e vorrei che, da subito, fosse orientata da una certezza di fondo: l’ignazianità è un percorso che sgorga dalla singolarità di esistenze condivise e si sviluppa in una trama fitta di diversità e ricchezze che costituiscono la vera forza della Compagnia nella Storia. Questa attenzione alla singolarità, che sempre ha come deriva possibile uno scriteriato individualismo, trova nel discernimento comune il suo pane quotidiano e nell’obbedienza a Dio il suo orizzonte.
Pane e cammino sono, da secoli, la giornata del pellegrino.
Ringrazio, in conclusione, chi con sacrificio e dedizione, ha svolto finora questo servizio, il Padre Nevola: caro Massimo, da te c’è sempre da imparare. Non si finisce mai. Grazie d’esserci stato e grazie per l’esempio che dai ai più giovani, seminando con generosità e lasciando ora il campo perchè maturi e produca”.

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