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Roma. Educare dà buoni frutti: ecologia integrale nelle scuole

“Che tipo di mondo desideriamo trasmettere a coloro che verranno dopo di noi, ai bambini che stanno crescendo? …se questa domanda viene posta con coraggio, ci conduce inesorabilmente ad altri interrogativi molto diretti: A che scopo passiamo da questo mondo? Per quale fine siamo venuti in questa vita? Per che scopo lavoriamo e lottiamo? Perché questa terra ha bisogno di noi? Pertanto, non basta più dire che dobbiamo preoccuparci per le future generazioni. Occorre rendersi conto che quello che c’è in gioco è la dignità di noi stessi. Siamo noi i primi interessati a trasmettere un pianeta abitabile per l’umanità che verrà dopo di noi. È un dramma per noi stessi, perché ciò chiama in causa il significato del nostro passaggio su questa terra” (Laudato Sì 160).

A partire da domande e riflessioni di questo tipo, il seminario si inserisce in un progetto pilota di Educazione alla Cittadinanza Globale e mira a promuovere una politica ambientale e sociale all’interno della scuola, sulla base delle indicazioni emerse dall’Action Statement rilasciato dal Congresso Internazionale dei Delegati dell’Educazione della Compagnia di Gesù a Rio de Janeiro ad ottobre 2017 e in riferimento alle Linee guida sul Curriculum Ignaziano miranti a integrare la giustizia, la fede e la cura della casa comune all’interno del curriculum scolastico.

Per il mondo della scuola si tratta di una sfida e un’occasione di primaria importanza: formare ad una cittadinanza ecologica per rendere i giovani d’oggi i primi protagonisti di una ecologia integrale, di uno sguardo sulla realtà che sappia considerare tutti i fattori, dal rispetto per l’ambiente all’amore per il singolo uomo. La questione è educativa: non basta qualche gesto di buona condotta sia verso la natura sia verso gli altri; si tratta di sfidare giovani e adulti a prendere coscienza che l’uomo e la natura prendono valore solo se vibra nel cuore il senso del mistero. Questo è il principio educativo imprescindibile, che tutto è in relazione perché in relazione con l’altro.

“La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. (…). L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune” (LS 13).

Raccogliendo la sollecitazione delineata dalla Laudato Si’ e riconoscendo da un lato la necessità del coinvolgimento e del protagonismo delle comunità locali nella costruzione di una società giusta e rispettosa dell’uomo e dell’ambiente, e dall’altro l’importanza del coinvolgimento della popolazione italiana nelle dinamiche di sviluppo, la Fondazione Gesuiti Educazione insieme con la Fondazione MAGIS ha avviato un progetto triennale di Educazione alla cittadinanza globale e formazione interculturale affinché una nuova generazione di cittadini e cittadine venga formata con conoscenze, capacità, valori e atteggiamenti che favoriscano un mondo più sostenibile e inclusivo.

Allora l’educazione, attraverso la promozione dello sviluppo sostenibile, della pace e della cittadinanza globale, può generare davvero quella rivoluzione culturale invocata dalla Laudato Si’ e determinare un cambiamento nella società umana.

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