Milano. Lo stile tutoriale nelle scuole ignaziane
Le aspettative non sono andate deluse. Docenti tutor o “apprendisti” tutor si sono trovati per tre giorni per confrontarsi su questo servizio che i nostri collegi offrono agli alunni. Un seminario che, come sempre, si è arricchito dell’esperienza viva e resa in modo vivace e creativo, di alcuni docenti che hanno condiviso le loro intuizioni e applicazioni. Anche gli alunni avevano potuto dire la loro. Nel racconto presentato da un docente erano raccolte espressioni vere e spontanee di come i nostri alunni vivono la tutoria:
“Penso sia un progetto molto interessante e originale, è difficile trovare una scuola che tenga così tanto alla formazione della persone oltre che a quelle scolastica”
“Avere la possibilità di confrontarci con un professore che possa diventare una persona fidata è una possibilità da cogliere senza troppe esitazioni.”
“La tutoria ti permette di soffermarti e fare il punto della situazione su ciò che fai e ciò che ti succede intorno aiutato da un adulto che cerca con te soluzioni ai problemi.”
“Durante il colloquio, spesso non so di cosa parlare…non sono abituata a parlare di me con altre persone…non mi viene da chiedere un colloquio…”
Nella ricchezza degli apporti è emersa anche la complessità di una relazione tra adulti e giovani che richiede continua ricerca di linguaggi e di attitudini adeguati. Qualche esercizio pratico per imparare tecniche di ascolto attivo, momenti di riflessione personale e laboratori di gruppo hanno scandito le tre giornate. Molto significative le relazioni presentate in assemblea come la “Riflessione a partire dall’esperienza di Ignazio” o “La tutoria nel contesto della pedagogia ignaziana” a partire dai quali ci sono stati approfondimenti e osservazioni frutto di percorsi personali e consolidati.
Nelle linee guida sulla tutoria elaborate a livello di rete sono declinate le caratteristiche e l’identità del Tutore, il suo modo di procedere e la sua formazione, considerando che la Tutoria “è prima di tutto un atteggiamento pedagogico profondo, una qualità di relazione, una mentalità che è propria di tutta la comunità educante delle Scuole della Compagnia, del personale docente e non docente”.
Il gruppo di lavoro di questo seminario è stato accolto Milano presso l’istituto Leone XIII dove ci si può sentire a casa fra amici. Tempi di lavoro stretti, ma non ossessivi, hanno permesso anche incontri informali e dato la possibilità di due brevi puntate in centro.
Questo Seminario si avvale anche del riconoscimento da parte del MIUR, aspetto importante per il significato e il valore dell’esperienza.
Condividi