Grecia. I nostri maturandi tra le diverse “anime della Grecia”
“La prima serata della visita di istruzione – commenta Padre Eraldo Cacchione SJ – si è svolta con una lezione-dibattito sulla situazione della Grecia contemporanea, a partire dalla grande crisi economica del 2010. L’etno-antropologo Panagiotis Grigoriou, autore di un importante blog in lingua francese che ha seguito passo passo la crisi greca, ha intrattenuto i nostri 250 studenti esponendo le ragioni e la fenomenologia della crisi greca partendo da un approccio antropologico. I dati presentati da Panagiotis sono stati sconcertanti e presentano la Grecia come un paese ‘finanziariamente occupato’ da fondi non-statali, appartenenti a privati, attraverso i quali il gigantesco debito pubblico è stato ‘ripianato’ in seguito alle misure di austerity imposte al governo greco dalla ‘troika’. Oggi la Grecia ha perso una buona parte della sua sovranità; questo dato di fatto è stato esaminato da Grigoriou in diversi aspetti: crisi sociale, crisi dei servizi pubblici essenziali, crisi delle pensioni e degli stipendi, crisi occupazionale. I ragazzi hanno risposto ponendo domande di approfondimento e non sempre concordando in toto con l’analisi dello storico. La cosa più importante di questo inizio di visita è che la riflessione iniziale ci ha permesso di non ‘atterrare’ come extraterrestri nel contesto che andremo scoprendo, ma di vivere i nostri giorni partendo da un ‘punto di vista’, con cui dovremo confrontarci durante ogni esplorazione delle diverse mete previste in questo viaggio. Panagiotis resterà per tutta la settimana con il gruppo, spostandosi ogni giorno con un diverso pullman, a disposizione di giovani ed adulti per continuare la conversazione a tu per tu con chi vorrà discorrere con lui da ciascuna delle nostre scuole. Ritengo che questo sia un buon livello al quale situare un viaggio di istruzione di ‘Maturità’: non solo ‘vedere’, ma essere capaci di riflettere criticamente su ciò che si vede e di ricavare i fondamenti per una nuova consapevolezza e una possibile azione di cambiamento sociale, nella linea di una ‘fede che compie la giustizia’.
I ragazzi, a rotazione, “rileggono” giornate o momenti del viaggio in un’ottica riflessiva, secondo la pedagogia ignaziana, per rivivere e rielaborare più in profondità quanto osservato, sentito, “gustato”.
Racconta Virgina da Palermo:
“Domenica 28 Ottobre, ore 4:00 del mattino, tutto il 5^ anno è riunito in aeroporto. Anche se con alcune difficoltà, i giovani avventurieri arrivano ad Atene, con tante ansie e paure, ma con altrettanta curiosità e speranza nel cuore. Ricercare, scoprire e amare, le tre parole che ci sussurra il nostro animo, le tre parole guida del nostro viaggio, le tre parole chiave che ci servono ad aprire quel mondo che ci porterà in una cultura sconosciuta, ma desiderosa di farsi conoscere. Pian piano, ad ogni passo all’interno di quel grande edificio, esso ci concedeva un pezzo di puzzle per ricostruire quella che è la grande storia Greca. Ogni cosa era storia che portava ciascuno di noi a una riflessione, a un punto interrogativo che punta a scomparire a fine esperienza, ma che probabilmente finirà per essere sostituito da un’altra domanda poiché l’uomo non può che porsi interrogativi sempre nuovi.
Ogni disegno, ogni orma, ogni incisione sono un’impronta passata che, ancora nel presente, lascia un segno. Ci trasmette meraviglia nell’aver ricercato, scoperto e amato una cultura differente dalla nostra, una cultura che tra i banchi di scuola ci sembra così lontana, ma in realtà è così vicina. In seguito la ricerca prosegue nell’ambito culinario, girando per una piazza vicina all’hotel. Alcuni di noi hanno assaggiato le gustosissime pietanze tipiche greche circondato dagli odori e sapori tipici. Nel pomeriggio comincia la passeggiata verso la scoperta del quartiere e della città. Alcuni dei monumenti e strutture viste sono: La Biblioteca Nazionale, il Parlamento, L’Accademia e la Chiesa di Kapnikarea. Gli edifici sono accomunati dalla tendenza a progettare l’Atene moderna seguendo il gusto classico e il mito dell’Ellade, tanto apprezzato dai locali quanto dai turisti europei, in cerca di qualcosa di suggestivo. Infine, l’ultimo momento della giornata: un momento di condivisone insieme a tutte le scuole (Roma, Torino, Milano, Messina e Palermo). Un momento pieno di emozioni contrastanti, poiché l’imbarazzo è sempre accompagnato dalla voglia di conoscersi. Molti, invece, hanno potuto rincontrare amici che da tempo non vedevano, tutto in un clima di gioia e serenità”.
Prosegue Leonardo da Roma con il racconto della giornata del 29 ottobre:
“Dopo aver fatto colazione in hotel, la classe, ancora “sonnechiante”, salì sul pullman, pronto a farci varcare l’istmo di Corinto, la sottile striscia di terra che unisce il Peloponneso alla Grecia. Dopo aver ripreso le energie in un bar di passaggio, siamo stati pronti a visitare la città di Corinto… fuori dal museo, un ‘locus amoenus’ di rovine (tra cui il pulpito di San Paolo) sul prato, sotto gli alberi, vicino ai cespugli,… circondati da cani e gatti che riposavano insieme. Rifugiati sotto un albero, padre Salvo ci lesse un passaggio della Prima lettera di S. Paolo ai Corinti: l’inno all’amore. Le sue parole diedero a tutti noi degli spunti di riflessione, che ci hanno accompagnato per tutta la giornata. Camminando tra le rovine ci siamo impressionati per la bellezza dei resti del Tempio di Apollo, che, dopo più di 2000 anni, resta ancora in piedi. Chissà cosa direbbero quei massi se potessero parlare…
Micene. Dopo aver superato le mura ciclopiche ed aver varcato la “porta dei leoni” della rocca di Micene, abbiamo raggiunto il punto più alto della città, da dove era possibile avere un’ampia vista dei colli e delle pianure. Che bel panorama godevano i micenei! Infine visitammo la tomba del re di Micene. L’ultima meta della giornata, Epidauro, dove abbiamo visitato un anfiteatro greco. Esso, oltre a divertire gli spettatori, veniva anche usato come terapia per le malattie psicosomatiche. Dopo aver fatto test di acustica, foto di gruppo e selfie con sconosciuti, ci avviammo verso Atene.
Il viaggio di ritorno lo abbiamo passato a: vedere film, fare gare di rap, ascoltare musica… ma soprattutto dormire. Dopo la cena siamo usciti tutti insieme a goderci Atene “notturna”.
Infine, Elisa da Milano ci racconta il terzo giorno con la visita ad Atene e all’Acropoli:
“Questa mattina abbiamo visitato l’Acropoli. È stato molto interessante percorrere il cammino che intraprendevano gli antichi per arrivare fino al Partenone e, nel mentre, imbattersi nei luoghi che rappresentavano il fulcro della vita cittadina dell’epoca. Abbiamo, ad esempio, avuto l’opportunità di ammirare il teatro di Dioniso, luogo di rappresentazione non itinerante più antico al mondo. Oggetto di particolare attenzione è stata anche l’agorà, luogo prediletto dagli antichi per intrattenere rapporti sia sociali sia commerciali. Arrivati, infine, nei pressi del Partenone abbiamo potuto godere di un magnifico panorama. Dalla cima dell’acropoli era possibile osservare la sagoma dell’isola di Salamina e l’agorà, luoghi che, nel corso del percorso di studi classici, sono stati numerose volte oggetto di studio.
Abbiamo, inoltre, visitato il museo dell’Acropoli. Hanno, in particolare, destato la mia attenzione i kouroi, statue di uomini e donne risalenti al periodo arcaico. La caratteristica delle statue risalenti a questa particolare epoca della storia antica che mi ha maggiormente colpita è il sorriso scolpito sui volti di tutti i kouroi. Esso riflette, infatti, lo stato d’animo privo di preoccupazioni degli abitanti della Grecia in quel periodo della storia.
In conclusione, ritengo una grande occasione quella di potere visitare luoghi che sono stati oggetto di studio per tutto il corso di studi intrapreso insieme non solo ad i miei compagni di scuola, ma anche ai ragazzi appartenenti a tutta la rete di scuole dei gesuiti, con i quali condividiamo un agire connotato da un “magis”.
… to be continued…
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