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Roma. Ciampi: “I Padri Gesuiti si sono presi cura dei germogli della mia coscienza”

Carlo Azeglio Ciampi, infatti, era nato a Livorno il 9 dicembre 1920. Prima di conseguire la laurea in Lettere e il diploma della Scuola Normale di Pisa nel 1941 e la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa nel 1946, aveva frequentato per sette anni (dalla quarta elementare alla maturità) l’Istituto “San Francesco Saverio” dei Padri Gesuiti di Livorno (la scuola venne chiusa all’inizio degli anni Settanta).

Il cortile del Collegio San Francesco Saverio era chiamato «il bosco» dai suoi studenti, sia i piccoli delle elementari ma anche per quelli più grandi del Ginnasio (che per quel tempo corrispondevano alle scuole “medie” e ai primi due anni di liceo Classico). I ragazzi del Ginnasio a quell’epoca portavano i pantaloni lunghi solo fin sotto il ginocchio, per distinguersi dai ragazzi più «grandi» del liceo, ai quali si dava rigorosamente del «lei».

Il Padre Valentino Davanzati SJ, anche lui ex-alunno del San Francesco Saverio prima di diventare gesuita, in una intervista a Repubblica del 2004, ricordava così Carlo Azeglio Ciampi agli anni del liceo: «Era più grande di me di due anni e già allora aveva un’espressione particolare, molto professionale direi. Poi gli anni sono passati, ma siamo rimasti sempre in contatto, l’ultima volta che ci siamo sentiti è stato un paio di giorni fa».

Nel 1999, uno dei pochi gesuiti ancora in vita tra gli insegnanti di Ciampi era padre Angelo Matini SJ, che fu suo docente di greco tra il 1934 e il 1935 e che così ricordava il suo ex-alunno in una intervista per Il Corriere della Sera: “Era timidissimo e religioso. Si iscrisse alla Congregazione Mariana, Ovvero l’antica associazione che accompagna la crescita spirituale dei giovani seguendo il carisma di Sant’Ignazio di Loyola. Era molto studioso. Apprendeva con facilità ed io ero molto contento di lui. Carlo era legatissimo alla sua famiglia, soprattutto al fratello Giuseppe, pure lui studiava da noi. […] Ci siamo sentiti sempre, almeno ogni Natale, e ci vogliamo davvero bene. Ancora oggi mi rivolgo a lui col “tu” e lui naturalmente mi risponde col “lei”. Due anni fa è anche venuto a visitarmi e spero che tornerà. Intanto prego ogni mattina per lui da quando e’ stato eletto (Presidente della Repubblica).  Mi fanno ridere certe polemiche: laico, cattolico… Carlo e’ un buon credente incapace di fingere o esagerare. Questo, sì , conta”.

Lo stesso Ciampi, ha in numerose occasioni ricordato la frequenza e la sua formazione nella scuola dei Gesuiti di Livorno. Nel 2010, in una intervista a Famiglia Cristiana, ricordava: “Ho frequentato le scuole dei Gesuiti dalla quarta elementare alla fine del liceo: sette anni in tutto, perché saltai due anni, la quinta elementare e la terza liceo, ritrovandomi a 16 anni e mezzo all’Università. Dopodiché mi iscrissi alla Scuola Normale di Pisa, nel 1937, e mi ritrovai in un ambiente completamente diverso, squisitamente laico, direi anzi laico in maniera molto pronunciata. Però non ho trovato contraddizione fra l’una e l’altra scuola. Ambedue mi hanno insegnato cose fondamentali: i Gesuiti l’amore verso il prossimo, la Normale il rispetto dell’alterità».

Ancora pochi mesi fa (nel giugno 2016), in una lettera indirizzata alla Scuola Normale di Pisa, sottolineando l’importanza degli esempi e degli insegnamenti nella formazione della coscienza dei giovani, ricordava “nella mia (coscienza), i primi semi li ha deposti la famiglia; i Padri gesuiti si sono poi presi cura dei germogli, alla Normale la pianta ha messo radici; è cresciuta; è stata innestata per dare varietà di frutti, per resistere all’alternarsi delle stagioni”.

Ricordiamo Carlo Azeglio Ciampi con una sua frase appassionata e ricca di emozione, che idealmente rivolgiamo a tutti i giovani alunni ed ex-alunni delle nostre scuole, «Ragazzi, ora tocca a voi!».

2016_09_17_ciampi

 

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